Oggi vi racconto una storiella divertente – solo perchè andata a buon fine – con il doppio scopo di farvi una risata e di avvisare chi ancora non fosse pratico dei milioni di truffe che girano su internet.
Ho omesso i nomi per non avere problemi, ma una ricerca in internet di mezzo secondo vi svelerà la maggior parte di essi.
Tempo fa ho messo un annuncio su Subito.it, per vendere un flauto traverso (fra l’altro, vi interessa?), tempo 1 minuto dalla mail di pubblicazione dell’annuncio, me ne arrivano ben due di persone interessate, con scritto:
“Ancora disponibile?”
Caspita, manco ho avuto il tempo di vederlo io l’annuncio, certo che è disponibile! La rapidità mi ha fatto suonare il primo campanellino d’allarme, i nomi francesi il secondo.
Mi rispondono entrambi -in un pessimo italiano- che sono in Francia per motivi lavorativi, ma che sono davvero interessati, che il prezzo va benissimo e che penserebbero loro a mandare un corriere. Fra l’altro aggiungono, parlano solo francese.
Altri campanellini: non trattano sul prezzo e si occupano di tutte le rotture della spedizione? Ma sono gli acquirenti ideali!
Mi faccio un giretto su internet e così scopro la truffa del secolo. Sostanzialmente, in Costa d’Avorio, è stata istituita una tassa sui bonifici bancari verso l’Europa che corrisponde a una percentuale, di non ricordo quanto, e non mi interessa, del bonifico. Così i presunti acquirenti mandano al venditore una mail in cui li informano dell’avvenuto bonifico, la cifra pattuita più la tassa, confermato da una seconda mail della loro banca (ovviamente fasulla). Ora, il venditore per avere accesso ai soldi deve però pagare la tassa, che in teoria comunque gli viene rifondata dal compratore. Per questo la banca in questione vi invia i dati di un conto su cui depositare la cifra.
Essendo ormai risaputo della truffa, ora gli amici della Costa d’Avorio si presentano come Francesi, si fanno passare per persone rispettabili, e solo dopo aver avuto i dettagli per il pagamento vi svelano il problemino della tassa da pagare.
La mia ricerca su internet ha prodotto subito risultati, e di uno dei miei due potenziali compratori ho trovato nome, cognome e le e-mail mandate in copia-incolla a chiunque, con il fatidico numero di conto su cui versare la tassa.
Senza scompormi ho fatto copia-incolla della mail con i dati bancari suoi e glieli ho inviati, dicendogli che mi ero già portata avanti nella trattativa, così da risparmiargli tempo, tanto per fargli capire che non sono mica scema. Non mi ha più risposto.
Dell’altro non ho trovato nulla, e le mail fra l’altro erano una variazione di quelle segnalate, quindi ho detto, proviamoci, sia mai che mi sono beccata un poveretto innocente per una volta. Porto avanti la trattativa, fra l’altro scrivendogli in francese per facilitarlo, mentre lui rispondeva sempre in italiano (ok, fa pensare a e-mail copia incolla anche lui).
Alla fine mi chiede il numero di conto che io gli mando. Non abbiate paura, con il solo numero di conto, non possono proprio fare nulla.
La sua mail successiva svela la truffa. Arriva la mail con la spiegazione della tassa e in seguito quella della banca con il numero di conto su cui versare 90 euro (Ormai truffano anche per poco).
Rapido giro in internet e l’intestatario del conto risulta anche lui fra i truffatori già segnalati. Non che altrimenti avrei dato i 90 euro, figuriamoci, vendo qualcosa e devo pagare io? Ma dai!
Fra l’altro, nella foga di fregarmi l’amico “francese” ha scordato di correggere la mail, così che risultava “i soldi per la moto sono stati versati”
Moto? Non so nemmeno da che parte si inizia a guidare una moto.
Così gli rispondo che dovrebbe vergognarsi a spillare soldi a chi li guadagna onestamente, e che dovrebbe farsi un po’ più furbo e quantomeno correggere le sue mail.
Pensavo di non sentirlo più, e invece, faccia tosta, lui si fa risentire accusando me di fargli perdere tempo!!
“Li ringrazio per questo messaggio, ma sapete che la decisione che avete preso, è molto cattiva poiché visti tutti i negoziati condotti presso la mia banca per arrivarne a ciò, la tassa imposta dalla mia banca è giusta per la sicurezza del trasferimento dunque normalmente questa tassa deve essere pagata affinché il trasferimento sia impegnato in direzione del vostro conto.
Volete dunque rispettare le istruzioni della mia banca affinché il vostro conto sia accreditato nelle migliori condizioni e soprattutto entro il termine previsto.
Io mi sono divertita a constatare la faccia tosta del tipo, che fra l’altro non ricevendo risposta mi ha riscritto una nuova mail, perorando quanto sono cattiva e scorretta e che ormai DEVO pagare.
In conclusione, state sempre attenti! Verificate sempre i pagamenti con la vostra banca, o utilizzate carte prepagate, come una Postepay, dove i soldi si accreditano senza tanti giri e potete verificare l’avvenuto accredito direttamente on-line.